Non sapevo che Romano fosse ammalato, l’ho visto l’ultima volta l’estate scorsa, quando andai a salutarlo a uno dei suoi incontri al caffé fatti in notturna a Villa Bertelli. C’era lui, c’era Wilma, sempre carini, affettuosi, eleganti. Ho passato tanti bei momenti con loro durante i pomeriggi culturali della stagione 2009 e 2010 a La Versiliana. Romano era un poeta, un sognatore, un elemento etereo che aleggiava nel verde del parco con la stessa soavità delle rime e dei canti dei tanti artisti che da lì sono passati. Ricordo ancora gli aneddoti che mi raccontava e il suo pino preferito, quello dal quale traeva ispirazione. Ho letto che gli intitoleranno il palco del Caffé, mi fa piacere, il suo ricordo non può andarsene da quelle selve dannunziane che ha così amato. Un abbraccio forte Romano e un bacio a Wilma che dovrà proseguire la sua vita senza esserti più a fianco.