LA SCELTA DI BETTI

Rifondazione comunista non esiste più! Dopo il nuovo “salto della quaglia” di ieri in Consiglio Comunale, il partito di sinistra, che nelle ultime elezioni aveva preso l’8% dei voti, è sparito dagli scranni dell’aula elettiva. In seguito all’entrata in giunta di Rosalia  Billero, all’arresto del Consigliere Mazzotta a lei subentrato, alla decisione della Consigliera Querci di staccarsi e creare il gruppo La sinistra per Pistoia e adesso al passaggio di Andrea Betti nell’Italia dei Valori, a Rifondazione non resta niente, tranne un membro in Giunta che si trova da oggi nella posizione di Assessore senza un proprio partito di riferimento. Si parla da tempo di una verifica di metà mandato da parte del Sindaco, forse ancora più opportuna,  giusto per capire, dopo due anni e mezzo di lavoro, cosa succede e, soprattutto, dove andiamo!


5 pensieri su “LA SCELTA DI BETTI

  1. Mi sembrate tutti matti! Mi scusi dottoressa non mi voglio riferire a lei, ma mi pare che non ci sia più serietà nella politica. Un tempo almeno c’erano gli ideali ora c’è solo l’opportunismo. I ruoli di potere danno alla testa!
    Le auguro buon lavoro, dal suo blog appare una bella ragazza dalla faccia pulita, faccia del suo meglio per cambiare questo schifo.
    Buona serata Carlo

  2. Magari fosse possibile cambiare qualcosa Carlo!
    Le sue sono sante parole. Ci vorrebbe una rivolta collettiva delle coscienze, altrimenti il meccanismo rimane “stritolante”.

  3. Lo sa qual’è il problema, che la maggioranza dei politici italiani, di destra o di sinistra, sono dei ladri………

  4. Francesca non sono d’accordo. Il mandato elettorale del singolo consigliere comunale è personale, in quanto accede all’assemblea elettiva anche grazie alle sue preferenze elettorali oltre che tramite la percentuale di voti raccolti dalla lista del partito che lo candida. Oltretutto, le elezioni amministrative comunali sono rimaste le uniche veramente democratiche in quanto in questa epoca politica bonapartista dispongono ancora della preferenza elettorale, ad oggi il solo strumento capace di termometrare pienamente il livello di consenso da parte dei cittadini. Ovviamente non è giusto abusare di questo mandato elettivo, può succedere di dover cambiare gruppo consiliare ma solo se i motivi sono stringenti, come il non riconoscersi più nella linea politica del proprio partito ( e questo mi sembra il caso dell’amico Betti, a seguito della svolta di Chianciano di RC che è passata da una prospettiva di creare una sinistra europea e movimentista unita alla progettazione di un nuovo partito comunista in italia, nel 2009, quando il muro di Berlino grazie al cielo è caduto già da 20 anni!, seppur ovviamente di profilo occidentale e berlingueriano), o avere seri motivi di dissenso dalla propria dirigenza partitica. Personalmente vedo l’Italia dei Valori un partito più consono alla figura di Andrea, vista anche la sua storia politica con una militanza nei giovani del PSI e poi, a seguito della diaspora socialista, nel PPI con il grande Massimo Braccesi. L’unica cosa da dire, rivolta sempre in amicizia ad Andrea: Adesso basta con l’inquietudine politica e costruisci nell’IdV!

  5. Non condanno Betti, Leonardo, lo sai bene. Forse avrei apprezzato di più avesse costituito il gruppo Andrea Betti, non riconoscendosi più nelle posizioni di Rifondazione. Comunque, spero abbia finalmente trovato la sua casa di appartenenza e, come te, gli auguro di porre fine a qell’inquietudine politica che lo ha fin’ora caratterizzato.

    Baci a tutti e due i miei colleghi!
    France

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