CHIUSURA AL PUCCINIANO CON JESUS CHRIST SUPERSTAR

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Sono rientrata  di corsa dalla Corsica per non mancare alla chiusura della stagione 2013 al Pucciniano. Jesus Christ Superstar ha spento i riflettori del Gran Teatro sul Lago, mentre le Memorie di Adriano hanno segnato l’ultima data in cartellone di Music & More. 

JESUS CHRIST SUPERSTAR di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice è stato presentato dalla Compagnia Rock Opera su licenza di “The Really Useful Group” London, con orchestra sinfonica di 50 elementi. Il più grande musical di tutti i tempi, che ogni volta si rinnova attraverso una riedizione che ne valorizza la formidabile energia, ha riempito un tratro gremito di un pubblico variegato di ogni età.

Sono state affidate invece alla voce di Peppe Servillo le MEMORIE DI ADRIANO, che all’interno dell’Auditorium Caruso ha regalato agli spettatori un viaggio fra le canzoni di Celentano, indelebili nella memoria collettiva, malgrado il trascorrere degli anni.

 

RICCARDO COCCIANTE AL PUCCINIANO

cocciante1Spalti gremiti stasera alla Fondazione Festival Pucciniano per il concerto di Riccardo Cocciante. Il Teatro sul lago accoglie ormai da anni, con successo, anche la musica leggera. Uno spazio aperto di quasi 2500 posti che deve sempre di più assumere una natura polifunzionale. Come nelle stagioni precedenti, anche stasera il tempio della lirica, immerso nell’atmosfera del Massaciuccoli, ha fornito una cornice ideale per la melodica leggera italiana.cocciante 3

 

 

ULTIMA PRIMA DELLA STAGIONE 2013

1011842_10151678783919643_1033637109_n_Fotor_CollageIl sipario sull’ultima prima dei quattro titoli in cartellone per il 2013 al Pucciniano si è chiuso venerdì sera dopo il debutto del nuovo allestimento di Tosca, co-prodotto con il Teatro Regio di Torino, l’Opera di Montecarlo e il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia.

Buona prova di cantanti e orchestra, diretti da Alberto Veronesi. Nel ruolo di Tosca il Soprano Norma Fantini, Cavaradossi interpretato da Marco Berti e il lucchese Gabriele Viviani nei panni di Scarpia.

 

DEBUTTA ANCHE RIGOLETTO AL PUCCINIANO

Rigoletto-e-figlia-150x150L’omaggio a Giuseppe Verdi, nel bicentenario della nascita, che la Fondazione Festival Pucciniano concretizza con la messa in scena di quattro recite di Rigoletto, ha preso il via ieri sera sulle sponde del lago. Devid Cecconi (Rigoletto), Francesco Demuro (Duca di Mantova) e Ekatarina Bakanova (Gilda), diretti dal Maestro canadese Boris Brott, hanno garantito una serata di spettacolo apprezzata e applaudita. Bravissimo, a mio avviso, il Basso Michail Ryssov nel ruolo di Sparafucile. Si replica il 27 luglio e il 9 e 23 agosto.

DANIEL OREN STREPITOSO IN TURANDOT

8364365Dopo l’apertura con il dittico Tabarro e Cavalleria Rusticana, una seconda serata al Pucciniano a dir poco magica. La conduzione magistrale del Maestro Oren ha incantato e fatto sognare. Giordani e la Casolla non hanno deluso e lo spettacolo è risultato di grande qualità. Per il 19 è atteso il debutto di Verdi con Rigoletto e il 26 torna Tosca in un nuovo allestimento.

PUCCINI E MASCAGNI INSIEME PER LA PRIMA DEL PUCCINIANO

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Il tema dell’amore tradito e della vendetta saranno protagonisti dell’ouverture della 59esima stagione del Teatro Pucciniano di Torre del Lago. Alfio e Michele, rispettivamente in Cavalleria Rusticana e Il Tabarro, si macchieranno del sangue del rivale in amore vinti dalla gelosia.images-1 Quest’anno la Fondazione Festival Pucciniano sceglie di aprire con un dittico inedito che vede una commistione fra Puccini e Mascagni, scegliendo una delle tre opere del Trittico del maestro lucchese e la novella di Giovanni Verga musicata dal compositore livornese. Venerdì 12 luglio si alzerà infatti il sipario sul Lago di Massaciuccoli e andranno in scena nella stessa sera le due opere brevi. Sotto la regia di Antonio Calenda e la direzione di Alberto Veronesi, si esibiranno il Baritono Alberto Gazale, il Tenore Francesco Anile e i Soprani Anda Louise Bogza e Chaira Angella.

ARON DEMETZ A PIETRASANTA

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Bella esposizione di Demetz ieri a Pietrasanta. Fantastiche le figure in legno, specialmente quella femminile. Ho apprezzato anche le resine. Inquietanti alcuni busti e particolarmente gli arti, ma di grande effetto. Non conoscevo questo autore italianissimo che, malgrado il nome, altro non è che altoatesino. Da adesso lo seguirò con maggior cura.

TRA IL DIRE E IL FARE


France e Renzo 2Volevo un consenso al 100%, speravo che tutti credessero nel mio progetto. Sono stato un Sindaco amministratore e poco politico. Forse non sarò ricordato come una figura carismatica e trascinatrice. Sono stato più vicino alla gente di quanto mi  venga riconosciuto. Ho cercato sempre  di fare scelte condivise. Ieri Renzo Berti ha presentato il suo primo libro “Tra il dire e il fare” e ha raccontato dieci anni di vicende pistoiesi al cospetto di tutta la politica locale. Avrei voluto ascoltare qualcosa di più di Renzo che del Sindaco, ma fra poco ci sarà un romanzo, annunciato, e forse da lì trasparirà più l’uomo che il dirigente. Io ho un bel ricordo di lui e ritengo che il suo mandato avrà una valutazione complessivamente positiva. Nei cinque anni di consiliatura fatti insieme sono state molte le volte 

tra il dire e il fare invitoin cui ho concordato con il suo operato, specialmente dopo la prima fase di mandato, quando mi sono liberata dell’influenza politica di quei maestri ai quali,  nuova nell’analisi delle vicende amministrative, facevo riferimento. L’opposizione tanto per fare opposizione non mi è mai piaciuta. Ho trascorso troppo spesso in silenzio i miei cinque anni a Palazzo di Giano, lo scontro continuo non è per me, ma ho sbagliato, avrei dovuto dire la mia in più occasioni, senza preoccuparmi sempre delle conseguenze e affrontando in modo più combattivo aggressioni e maldicenze. Non so se il Berti che è venuto fuori ieri dall’intervista della Privitera e di Carradori sia un Berti reale o un po’ edulcorato, sicuramente un Berti sereno, desideroso, giustamente, che non si dimentichi il suo lavoro decennale. Adesso leggerò il suo libro e aspetterò il suo romanzo. 

STAGIONE CHIUSA, IL PUCCINIANO HA RETTO, MA I PROBLEMI NON SONO SUPERATI

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Serata di chiusura

Prima di Tosca foto Umicini

Botteghino un po’ più basso dello scorso anno, ma risultati di incasso comunque soddisfacenti. Per una stagione 2012 iniziata con grandi incertezze, che ha visto l’abbandono a giugno di Spadaccini e l’arrivo in corsa di un nuovo Presidente si può, a chiusura, tirare un bilancio positivo! Adesso, a scene chiuse, deve iniziare peró un momento di profonda riflessione. La Fondazione, che è organismo partecipato del Comune di Viareggio, non credo possa continuare il suo percorso contando unicamente sul contributo pubblico. I tempi sono difficili per i bilanci di ogni ente centrale e locale. Negli ultimi anni abbiamo visto sparire i finanziamenti dell’ARCUS, della Provincia e adesso del Comune che difficilmente farà fronte all’impegno preso dal Sindaco Lunardini, poche settimane prima del suo commissariamento, di contribuire con la tassa di soggiorno o, in alternativa, con un trasferimento di 800.000 Euro.
La Fondazione ha bisogno di nuova linfa, di un remake che la ponga, nel panorama nazionale e internazionale, come ente artistico-culturale di rilevante importanza quale è. Non si può fare di una struttura che costa nove mila Euro al mese solo di mutuo, un teatrino di provincia! Per questo servono nuove figure professionali, un sistema di gestione manageriale e certamente la possibilità di accedere a nuove fonti di finanziamento che lo Stato, direttamente o attraverso i suoi enti derivati, non può più garantire.