HEYSEL TRENT’ANNI DOPO

heysel

Ieri sera un momento di ricordo in memoria di un evento che, chi l’ha vissuto, non lo scorderà mai. Ero bambina quella notte di primavera, ma ricordo benissimo le immagini che arrivavano dal Belgio, quando, invece di una partita andava in onda una tragedia di cui sul momento, forse, non era facile neppure rendersi conto. Ringrazio Sergio Brio e lo Juventus Club per questa opportunità, che alla fine è stata anche una bella festa, ma ha dato una volta in più l’occasione a tutti noi di riflettere sul senso dello sport e della tifoseria, che troppo spesso si trasforma in intolleranza e violenza piuttosto che mantenersi nei binari di una sana passione per la propria squadra del cuore. A mio nipote Diego, che potrebbe non rivolgermi più la parola per aver partecipato a un convivio bianco-nero, coglierò l’occasione di raccontare, a trent’anni di distanza, cosa fu l’Heysel. La presenza ieri sera, insieme a tanti ex campioni della Juve, di Giancarlo Antognoni e Stefano Carobbi, a un evento che non poteva e non doveva avere colori, oltre alla gradita cravatta di Sergio Brio, ha comunque sdoganato anche quei pochi Viola come me che hanno partecipato con grande piacere.

 

100 ANNI FA IL PIAVE MORMORAVA

redipugliaI primi di maggio sono stata, per la prima volta, a visitare il Sacrario di Redipuglia. Un luogo che, da storico, volevo certamente vedere, ma che mi incuteva un senso di ansia perché credevo che mi avrebbe fatto stare male. E’ un posto bellissimo, immerso nel verde friulano, denso di pace e di silenzio. Ho camminato in mezzo ai troppi nomi dei ragazzi che dormono lì, ho guardato con tristezza le due lapidi dei 60.000 militi senzanome, ho osservato le bocche delle trincee. Alle 17.00 ho ascoltato il silenzio, osservato i nuvoloni neri che si addensavano e preso un po’ di pioggia. Mi è piaciuto e sarei rimasta a lungo, senza angoscia, con serenità, in un luogo magico, che sembra essere fuori dal tempo e dallo spazio, un luogo di riposo eterno che ho sentito pieno di vita.

 

PASQUA A ISCHIA

11416pasqua ischiaEra da tempo che volevo tornare a Ischia. Questa Pasqua è stata l’occasione per andarci con Dorian, peccato il tempo orribile. Il freddo e il vento persistenti, solo un po’ di sole il giorno della partenza. Fa comunque sempre piacere visitare la meravigliosa Napoli. 

 

CAPODANNO IN SVIZZERA

Quest’anno Ginevra è stata una bellissima sorpresa, è una delle poche grandi città europee che non conoscevo e mi ha veramente entusiasmata. L’ho trovata affascinante, elegante e spalmata su un incantevole lago, circondato di belle ville immerse nel verde. E’ una di quelle città come piacciono a me, con un cuore centrale che si snoda dal Pont Blanc alla Promenade des Bastions, passando per le vie del centro piene di negozi bellissimi, soprattutto gioiellerie e cioccolaterie e per la città vecchia raccolta intorno alla Cattedrale di Saint Pierre. La presenza di tante sedi istituzionali internazionali, a cominciare dalle Nazioni Unite, la rende effervescente e culturalmente interessante. Piacevole anche Losanna, che ha una Cattedrale gotica di culto protestante meravigliosa, ma è città più fredda, meno luccicante e meno francese di Ginevra.

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