IL SINDACO BERTI: SPERIAMO VENGANO RIPRISTINATE LE CIRCOSCRIZIONI

Finalmente ce l’abbiamo fatta a eliminare almeno uno dei tanti sprechi della pubblica amministrazione e Berti se ne dispiace!

 

La legge prevede che i Comuni con meno di 100.000 abitanti dismettano non gli uffici circoscrizionali, utili ai cittadini in quanto facilitanti l’attività di disbrigo di alcune pratiche, ma i Consigli circoscrizionali.  Ovvero quelle assemblee elettive zonali composte ciascuna da 16 membri più un Presidente lautamente retribuito!

Discutendo ieri in Consiglio Comunale della gestione diciamo “particolare” delle Commissioni da parte di qualche Presidente, il Sindaco non solo non ha richiamato all’ordine, né ha fatto cenno alla necessità di eliminare subito le circoscrizioni invece di attendere le prossime consultazioni locali fra 4 anni, ma ha esordito dicendo che auspica che subentri presto una nuova legge dello Stato che faccia retro marcia  e ci continui a garantire l’onere dei Consigli Circoscrizionali.

Lode al Sindaco che si preoccupa per i suoi successori, visto che per il prossimo mandato non sarà più rieleggibile, saranno loro ad essere penalizzati dalla mancanza di poltrone retribuite disponibili  un po’ per tutti i partiti della coalizione di maggioranza, una coalizione tanto eterogenea e proporzionalmente tanto litigiosa da tenere buona con cariche e incarichi.

12 pensieri su “IL SINDACO BERTI: SPERIAMO VENGANO RIPRISTINATE LE CIRCOSCRIZIONI

  1. Se ci sono arrivato perfino io a capirlo, caro Berti, faccia come me e inizi a praticare prima i geni e poi casomai… geniare.

    Il nostro paese funziona in un sistema a somma zero, e ciò significa: tutto quello che lo Stato spende, è compensato da ciò che i cittadini pagano o sono costretti a pagare sotto ogni forma di tassazione e prelievo fiscale.

    Detto questo, che piaccia o non piaccia, tutto il sistema economico mondiale (e dunque anche l’Italia) si basa su un semplice meccanismo: il consumismo. Ciò significa, che, se durante la nostra breve permanenza terrena, oltre che a nascere e morire (e qualche distrazione), smettiamo di consumare e conseguentemente di produrre, tutto il sistema crolla sotto il suo enorme peso.

    Domanda cretina: ma lo Stato e i suoi apparati consuma e produce ?

    A differenza delle aziende (che attraverso la creazioni di nuovi prodotti o bisogni terreni, creano domande ed offerte e, quindi, tramite i loro mercati sviluppano lavoro e ricchezza), lo Stato, non produce e, quando supera (nel nostro caso sarebbe più appropriato dire sperpera) con spese faraoniche ed insostenibili, ciò che i suoi cittadini, le aziende e gli imprenditori con il loro lavoro, il sudore o le proprie idee riescono a produrre e creare; è destinato a condurre gli stessi, prima alla povertà e poi alla miseria. E tutto questo è molto più rapido, quando, i paesi concorrenti sono agguerriti e competitivi nel ricercare il nostro stesso o simile stile di vita, di società e dunque anche di benessere e ricchezza materiale.

    Da qui si capisce, che venendo a mancare i quattrini (lo strumento con cui si compensano gli scambi della domanda e dell’offerta delle aziende) e che, nel nostro caso ammontano nella misura di circa 80% del compenso medio annuale di un lavoratore, destinando quelle risorse alle casse dello Stato (tasse dirette + tasse indirette + bolli e balzelli vari) invece che in quella economia consumistica in cui viviamo e di cui facciamo parte, di fatto, non facciamo altro che mettere in crisi le fondamenta su cui poggia tutta la nostra società, e da cui dipende tutto il sistema, tra cui anche la sopravvivenza dello Stato.

    E su questo credo (e spero) che non ci siano dubbi.

    Dunque, a meno che i cittadini non inizino a stamparsi i bigliettoni verdi per proprio conto, e con quelli pagare lo Stato, è facile capire, che, continuare a sperperare risorse economiche e cercare di risanare continuamente i bilanci a suon di tasse, senza controllare o ridurre la spesa, ai parametri a noi consoni, non può che portarci alla rovina totale. E per chi non lo avesse ancora capito, è largamente dimostrato dall’ ultima finanziaria di Prodi, che per rientrare nel fatidico 3% di spesa imposto da Bruxelles, si è dovuto strigliare il paese e, forzosamente dragare soldi alla nostra già malridotta economia, riuscendo mirabilmente a “piantare” l ‘Italia. E non a caso, che, poi, tutti hanno dovuto rivedere le ottimistiche stime di crescita del 2008, che ci vedevano felici e contenti all’ 1,8%, per ricondurci alle più realistiche stime dello 0.3%, che significano stagflazione, se non addirittura recessione (da qui si capisce come è semplice passare dai facili entusiasmi alla depressione, ed in tempi ristretti).

    Felice Giornata

    P.s. Siccome non sono ne D’Alema, ne qualsiasi altro grande statista di Stato, per me vale sempre la famosa formuletta magica: spero di sbagliarmi. Quello che invece non ho ancora sentito dai nostri grandi statisti (dopo decenni di errori) è un’altra formuletta magica, e cioè: ci siamo sbagliati.

  2. Dottoressa Francesca, non intervengo mai sul blog che leggo invece costantemente. Non mi va proprio giù questa storia delle circoscrizioni per le quali mi sembrerebbe giusto che dovessero essere eliminate subito. Se la legge dice che Pistoia non deve avere circoscrizioni perchè farle durare 4 anni e mezzo in più solo per dare lo stipendio a chi non vuole sbarbicarsi dalle poltrone? Ho seguito sui giornali tutta la vicenda del Presidente della circoscrizione uno e so con quanta caparbietà resti attaccato a un posto che gli frutta alcune migliaia di Euro al mese. Ma non hanno veramente nessuna vergogna quando pensano che la gente normale per guadagnare la metà di loro deve andare a lavorare tutti i giorni?
    Non so se pubblicherà questo scritto, che forse è una denuncia un po’ forte. La ringrazio comunque per l’aggiornamento continuo che dà tramite il suo blog e per l’impegno che ci mette!
    Con stima
    M.V.

  3. Benvenuto Sig. Vienni, mi fa piacere che si sia deciso a scrivere, anzi spero torni ancora!
    Vedo che conosce bene la situazione e cosa ci sta dietro. Lo so che bisogna proprio non avere la faccia per imporre ai cittadini che questi qua rimangano a fare i presidenti per altri 4 anni (4 e mezzo da quando è entrata in vigore la legge), che vuol dire pagare 162 stipendi mensili per far svolgere loro un ruolo che non esiste più.
    Il problema è sempre il solito Sig. Vienni, qui viviamo in una dittatura, hanno la forza di un consenso che non è mai mancato loro e impongono alla gente ciò che vogliono, anche cose inaccettabili come questa.
    Se i Pistoiesi si decidessero a smettere di votarli forse cambierebbero atteggiamento! Forse, perchè a quanto pare anche il ballottaggio dell’ultima competizione elettorale non ha fatto loro grande effetto!.

    A presto
    Francesca.

  4. Francesca, ed è per questo motivo che non mi meraviglierei affatto, che in una delle prossime “trovate”, il nostro sindaco dispensasse consigli ai vivaisti, su come innaffiare le piante con del pregiato CAVERNET SAUVIGNON…

  5. Salve scusate se mi intrometto nelle questioni della vostra citta’,
    ma il problema circoscrizione e’ diventato un problema nazionale;devo dire che a Palermo,a parte che non hanno nessuna delega,i consiglieri circs. sono gli unici che giornalmente stanno in contatto con i cittadini e che risolvono facendo mozioni e pressioni al consiglio comunale i problemi dei quartieri,io non conosco la vostra realta’ ma vi posso dire con certezza che se non vi fossero i cons. di circs.,il cittadino non avrebbe possibilita’ di poter interloquire con nessuna istituzione e allora i suddetti hanno il compito di bravi soldati di tenere il contatto con gli elettori,e cercare di risolvere almeno i problemi di prima necessita’ del quartiere.
    Fra l’altro da noi hanno abbassato tantissimo il loro gettone e francamente non credo convenga a nessuno oggi fare il consigliere di circoscrizione,anche perche’ e’ difficile da noi avere un contatto con le istituzioni “alte”,che si intestino e lavorano sui problemi,perche’ avendo una legge elettorale che per ben tre legislature sono sempre gli stessi e hanno una maggioranza schiacciante ovunque,oggi non hanno piu’ gli stimoli per lavorare e prendersi cura dell’elettore,capo elettore,e dei soldatini(cons.circos)che sono i primi a fare campagna elettorale.
    Comunque se il consiglio di circoscrizione non ha nessun potere esecutivo credo sia meglio toglierli,anche perche’ credo che le istituzioni che francamente guadagnano abbastanza denaro debbano essere loro in prima fila col cittadino.
    Scusa il mio commento Francesca,(e’ arrivata la mia mail)

  6. Perché scusa Francesco? Comprendo benissimo quello che dici e sono anche d’accordo. Noi non siamo contrari alle Circoscrizioni a priori, anzi il contatto diretto con il cittadino da parte di chi opera in politica è fondamentale. Credo anche che in una realtà come quella di Palermo, della quale parli sia ancora importante la funzione svolta dalle circoscrizioni. Pistoia però è una realtà piuttosto piccola, dove il contatto diretto fra cittadino e eletto (per quegli eletti che responsabilmente lo mantengono)è ancora possibile.
    In passato avevamo 5 circoscrizioni, poi erano state ridotte a 3, adesso la legge non le prevede più. Visto che erano state elette pochi mesi prima dell’entrata in vigore della legge, a mio avviso sarebbe opportuno scioglierle, è passata invece la linea di trascinarle avanti per ulteriori 4 anni e mezzo e ciò soprattutto per l’impossibilità del Sindaco, che per fare la Giunta ha avuto non pochi problemi (vista la pletora di partiti da accontentare), di riposizionare i 3 Presidenti attualmente in carica.
    Anche da noi i Consiglieri circoscrizionali sono quasi dei volontari, il loro gettone è veramente poca cosa, ma lo stipendio dei Presidenti invece è di tutta dignità. Come dice il Signor Massimiliano molto più alto di quello di tanti lavoratori.

    La tua mail è arrivata, l’ho stampata, purtroppo non ho potuto mostrarla ancora perchè me l’hai mandata un po’ in ritardo, la consegnerò appena capita la prossima occasione.

    Ciao a presto.

  7. Sig.Frittita, qui non è il problema di uno, ma di circa 4 milioni di dipendenti pubblici che con i loro stipendi e le inefficienze, gravano sull’ economia del paese per il 43% di tasse sul Prodotto Interno Lordo. Cosa che non ha uguali con i nostri paesi concorrenti, tenendo conto anche del mastodontico debito pubblico che ci portiamo dietro da anni.

    Quello che Massimiliano Venni ha fatto, è solo un esempio di dove sono finite tutte le nostre competività e, che ci porteranno inevitabilmente alla banca rotta finale.

    Perchè vede, i governi e le persone nelle stanze dei bottoni si alternano o si sostituiscono, ma i debiti rimangono, e siccome in economia se i problemi non vengono risolti, prima o poi, scoppiano più virulenti di prima.

    Da oltre 15 anni (i debiti) sono sempre costantemente in aumento e di questo passo e con questo andazzo, c’è chi ha già calcolato che entro massimo 18 anni (se non si aggraverà ulteriolmente la situazione) saremo la prima Repubblica Africana.

    E per rendersi conto di questo non serve neppure una laurea in economia e commercio; del resto se un padre spende più di quanto incassa, i componenti di quella famiglia sono destinati alla rovina e l’unico modo per “salvarsi” da quella condotta è abbandonare quanto prima quella famiglia o situazione.

    Al momento, a parte le belle parole, quella è l’unica “via di fuga” percorribile, se non usciremo ad invertire la rotta. Di fatto possiamo tranquillamente paragonarci ad una amministrazione bolscevica e basta andarsi a vedere le grandi aziende di Stato per capire la loro competività, se non ci fosse pantalone a coprirne le perdite.

    Spesso mi chiedo come può sopravvivere un paese in cui pochi lavorano, e così tanti discutono del modo migliore per eseguire un lavoro.

    …la soluzione ? …rubare di meno.

    Felice Giornata

  8. Sarò telegrafico: via le circoscrizione via gli sprechi
    devo proseguire la lista? :)

  9. Sarò telegrafico: via le circoscrizioni, via gli sprechi.
    Devo proseguire la lista? :)

  10. Nel mandato amministrativo scorso ho fatto un’esperienza di 5 anni come consigliere circoscrizionale, e ritengo lo spirito del decentramento più che condivisibile, secondo il principo di sussidiarietà. Le Ciorcoscrizioni dovrebbero però avere deleghe effettive, dovrebbero occuparsi delle piccole ma importanti cose come il rifacimento dei marciapiedi. Altrimenti rischiamo solo di far smarrire il cittadino nel carteggio tra Comune e Circoscrizioni.
    Leonardo Soldati – Consigliere comunale di Pistoia

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