NELLA SPLENDIDA COPENAGHEN UNA BRUTTA SORPRESA!

La mattina di Pasqua, alle 11.30 circa,  sul porto di Copenaghen, sono stata scippata. È stata una sensazione bruttissima. Tutto è successo in un attimo, non me ne sono quasi accorta, non ho neppure visto nessuno. Solo chi era con me mi ha raccontato che erano due uomini in bicicletta 🚲 che si sono dileguati verso la zona di Christiania. Mi sono sentita persa, avevo tutto in borsa, soldi, carte di credito, documenti… ed ero tanto lontana da casa! Ovviamente ho passato la Pasqua fra polizia per la denuncia (inutile a parere dei poliziotti stessi che ne ricevono a decine ogni giorno dai turisti, pedinati e derubati soprattutto da Polacchi e Rumeni, dicono) in Ambasciata per i documenti necessari a poter prendere l’aereo per il ritorno in Italia e al telefono per bloccare le carte di credito. Tutto assai difficoltoso in un giorno di festa!
Ero veramente abbattuta e delusa, un po’ per la presa di consapevolezza di come tutto possa avvenire in una frazione di secondo, senza neppure rendersene conto e di come la dinamica ti lasci impotente, un po’ per il dispiacere che ovunque si vada, anche in un paese come la Danimarca, considerato sicuro, ci sia sempre da stare attenti a tutto per colpa di troppa gente poco per bene!
Poi ieri sera mi sono trovata nel salotto di una coppia di anziani signori danesi di origine tedesca, quando siamo entrati la moglie, tipicamente nordica, aveva messo a posto tutte le mie cose sul tavolo basso da té. Avevo un po’ di timore ad andare in quella zona di Christiania e, ammetto, che quando l’hotel mi ha detto che un uomo aveva telefonato, dicendo che doveva restituirmi una borsa, sono stata assalita dal panico più che dalla speranza.
Erano invece gentili e dispiaciuti di quanto mi fosse accaduto, oltre che rammaricati di dovermi rendere tutte le mie cose, ritrovate in terra per strada dal marito, ma senza soldi né carte di credito!
Rivedere tutto avrebbe dovuto essere una bella sensazione, ma in quel momento ero talmente scombussolata che non ho provato quasi niente, tranne la gioia di vedere due brave persone, contente di aver fatto la cosa giusta. Quei due anziani mi hanno rimesso parzialmente in pace con il mondo, perché fra tanta gentaccia, per fortuna, ho ripreso coscienza che c’è ancora la gente per bene. Ho rivisto in loro la stessa felicità di avermi aiutata che provai io un paio di estati fa, quando una mattina trovai un portafogli lanciato nel mio giardino al mare. Era di una signora di Viareggio, scippato la sera prima. La rintracciai e anche lei quasi non ci credeva di aver ritrovato le sue cose e io fui contenta e appagata di aver fatto la mia parte per ridurre gli effetti dell’evento negativo che l’aveva colpita.

Malgrado la disavventura, la capitale danese mi è piaciuta, è una bella città del nord, ordinata, ben tenuta, con una lunghissima via del centro, una zona universitaria molto curata, il lungoporto caratteristico e variopinto, la reggia semplice, ma incastonata in una zona residenziale molto raffinata e ristoranti di livello. Unica vera delusione la Sirenetta, non tanto per la statua in sé, quanto per la location. Sulla riva del canale grande è solitaria, ma soprattutto circondata di sporcizia. L’unica vera zona brutta che ho visto della città, oltre a Christiania, il quartiere malfamato dove è stata ritrovata la mia borsa. 

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