ALZATO IL SIPARIO SULLA COMPLICATA STAGIONE 2011

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Malgrado le difficoltà economiche con le quali la Fondazione Festival Pucciniano ha dovuto scontrarsi per mettere in piedi la stagione lirica 2011, l’esordio di stanotte è stato veramente eccellente.

Una bella Bohème, in un nuovo allestimento coprodotto con l’Opera House di Hong Kong, ha ottenuto il plauso generale. Nel Teatro completamente gremito grande apprezzamento per le voci di Donata D’Annunzio Lombardi, bravissima in una Mimì dolce e graziosa, e di Aquiles Machado. Molto applaudita anche Anna Maria dell’Oste,  nel ruolo di Musetta.

Personalmente ho trovato assai gradevole anche la regia di Maurizio Di Mattia, che ha messo in scena una Bohème allegra e colorita.

In una notte di venticello fresco le note di Puccini, sapientemente modulate dalla bacchetta di Alberto Veronesi, sono volate via portandosi dietro il debutto di questa nuova estate lirica da vivere sulle rive del lago di Massaciuccoli.

10 pensieri su “ALZATO IL SIPARIO SULLA COMPLICATA STAGIONE 2011

  1. Complimenti per il suo stile elgantissimo e raffinato di vestire. Con Simpatia

  2. Grazie Maurizio e Augusto (chissà se l’idea è veramente giusta! ;)

    Salve Viareggino. Non lo direi deludente il debutto, tutt’altro, abbiamo avuto il teatro pieno nelle due prime e un incasso sicuramente alto. Anche la danza di Bolle ha registrato il tutto esaurito, quindi va più che bene.

    Buona estate a voi

  3. Premessa fondamentale, non ho partecipato alla rappresentazione della Bohème, e me ne dispiace, in modo particolare, dopo aver letto e sentito giudizi positivi. Però quello che mi ha colpito sono le prime parole “Malgrado le difficoltà economiche”.
    Queste parole necessitano di una riflessione, sicuramente amara. Una nazione che non investe nella cultura, non difende la sua identità nazionale. Non è chiudendo le frontiere, riportando indietro chi tenta di entrare nel nostro territorio, che difendiamo la nostra Italia. Una nazione senza la sua storia, i suoi usi e i suoi costumi non è una nazione.
    Dante nel 1300 diceva:
    fatti non foste a viver come bruti
    ma per seguir virtute e conoscenza.
    Quindi se il governo centrale è sordo di fronte a questa necessità, allora le forze politiche locali si devono far carico loro di questa opportunità.
    Per finire faccio una provocazione: è meglio non tappare una buca su una strada, ma tenere aperto un teatro.

  4. La buca nella strada va tappata, è pericolosa e qualcuno si può far male, così come vanno garantiti i servizi alla persona, le infrastrutture e tutto quanto rende migliore la vita del cittadino, con le necessarie priorità che, tutti noi, siamo disposti ad accettare. Certamente sono prioritari un ospedale, o un asilo, là dove servano, rispetto a un teatro. E’ negli sprechi e nella irrazionale e spesso disonesta distribuzione delle risorse che va ricercata la causa della continua mancanza di fondi delle amministrazioni. Alla fine i soggetti o i sistemi aggregati che urlano di più o che fanno più clamore ottengono qualcosa e si taglia là dove la protesta generale dà meno fastidio. E’ tutto un tira e molla, uno stornare fondi da un capitolo all’altro, un gioco di artifici contabili la cui causa ha sempre all’origine una mal allocazione delle dotazioni iniziali, sperperate in attività d’apparato inutili e ingiustificabili. Spesso passa anche la voglia di indignarsi, ci siamo ormai talmente assuefatti a questa ruberia di chi, a livello locale e nazionale, ci governa che va a finire ci passiamo sopra. Adesso però viviamo un momento tragico come cittadini ed è giunto il momento di dire basta, mai come oggi la classe politica ci esorta costantemente con ogni suo atto irriverente e sprezzante della quotidianità del popolo a impugnare i forconi!
    Ultima provocazione le cinque settimane di ferie che si volevano prendere i poveri stanchi Parlamentari, mentre gli Italiani al massimo riescono a farne due. Poi, bontà loro, se le sono ridotte a quattro!

  5. Parole sante Dottoressa!
    Ci siamo tanto abituati a vederli rubare che non ci fa più neanche effetto. Noti bene che sono anche incompetenti, tante volte senza un titolo, messi da qualcuno su una poltrona a prendere lo stipendio senza dare in cambio niente alla comunità, in poche parole a casa mia questi si chiamano ladri…
    Mi trovo di frequente all’estero per mie questioni lavorative, gli stranieri non capiscono come gli Italiani abbiano suddetti politici e alla fine dei conti pensano che tanto gli Italiani sono tutti così e hanno i governanti giusti per loro. CHE VERGOGNA. Mi vergogno di essere italiano…

    Le auguro buon lavoro e visto che anche Lei ha ben in evidenza la situazione cerchi di fare qualcosa visto che è in politica.
    Sandro Carli

  6. Dottoressa
    finalmente…… Finalmente dottoressa. Sono mesi che aspettavo di leggere queste parole da parte sua e non mi aspettavo che la mia provocazione arrivasse a tanto. Si è espressa in modo chiaro e inequivocabile e non nel classico politichese. E’ ovvio che la condivido in tutto.
    In un momento in cui le due maggiori forze politiche: di governo e di opposizione parlano di “partito degli onesti” e di “questione morale”, riempiendosi la bocca, senza fare qualcosa di concreto per la messa in pratica di quanto affermato. E’ giunto il momento di dire BASTA. Non si può lasciare il nostro Paese in mano ai disonesti e ai corrotti. Voglio, non vorrei, lasciare ai miei figli un Paese migliore. Posso non ottenere nulla. ma almeno ci avrò provato. Nella vita è meglio non avere rimpianti.
    Colgo l’occasione che la dottoressa mi offre per fare una proposta a tutti quelli che vogliono un’Italia migliore, non è importante da quale provenienza politica veniate, ma se credete in una equa ripartizione delle risorse e in un equo reperimento delle risorse, in pratica due parole “giustizia socisle”, cerchiamo di incontrarci e di confrontarci.
    All’inizio saremo in pochi, delle gocce……. ma anche il mare è fatto di tante gocce, basta metterle insieme.

  7. Ok, incontriamoci e confrontiamoci. E’ giunto il momento di contare in quanti siamo arrivati al limite della sopportazione.
    QUESTIONE MORALE. Lanciamo questa piattaforma di dialogo e vediamo in quanti saremo!!!

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